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Sasanelli: "I Bambini e i Ragazzi ci motivano manifestando la nostalgia della scuola"

Si avvia alla conclusione un anno scolastico unico nel suo genere e, per tanti motivi, indimenticabile soprattutto per chi ha avuto un battesimo di fuoco in qualità di neo Dirigente Scolastico. Con Silvana Sassanelli, Preside dell’Istituto Comprensivo “Pascoli-Cappuccini” abbiamo fatto una riflessione su come la scuola nocese ha accolto e affrontato la didattica a distanza, anticipando gli scenari di ripresa per il prossimo anno.

La sfida della DAD è stata una battaglia vinta dal vostro istituto?

Non parlerei di battaglia, piuttosto il senso della “sfida” si sposa meglio con la disposizione all’adattamento ed al miglioramento continuo connaturata alla dimensione scolastica: tutto ciò che si può apprendere e modificare costituisce un enorme patrimonio potenziale per mettere alla prova la plasticità umana, in questo caso tanto dei bambini quanto degli adulti educatori, docenti e genitori. La nostra comunità scolastica ha immediatamente risposto al bisogno reciproco di continuità pedagogica (come in Francia viene definita questa particolare condizione di scuola non in presenza): già dal 5 marzo, giorno successivo alla sospensione delle attività didattiche in presenza, i docenti si sono attivati per la creazione di classi virtuali sulla nostra piattaforma di istituto (che non menziono per non fare pubblicità illecita), garantendo contemporaneamente la sicurezza. Da quella data le classi virtuali sono cresciute in modo esponenziale fino ad avere, oggi, una media di 440 utenti attivi al giorno: ossia gli alunni di scuola secondaria di I grado e gli alunni più grandi della scuola primaria. Per le classi dei più piccini, i docenti hanno adottato strumenti vari, come piattaforme e bacheche digitali, videolezioni e videochiamate. La Didattica a distanza è stata adottata anche per alcuni dei progetti in corso e stiamo ora lavorando alla definizione delle modalità di Esame conclusivo del I ciclo di istruzione (ex “terza media”) come da recente Ordinanza Ministeriale n. 9 del 16 maggio.

La progettazione didattica è stata rimodulata in chiave innovativa e nel rispetto dei nuovi bisogni degli alunni, anche della loro sensibilità messa a dura prova da settimane di comunicazione molto cupa; naturalmente, anche la valutazione terrà conto del nuovo scenario e delle diverse modalità didattiche. Insomma, la Dad non è solo tecnologia: è soprattutto nella nostra scuola riflessione pedagogica sul vero senso della Presenza nella relazione educativa, che è dato dalla autenticità dell’Esser-ci molto più che dalla fisicità (pure irrinunciabile!) e adattamento alla nuova dimensione di vita in cui tutti indistintamente ci siamo ritrovati. Anche la scuola dell’infanzia non si è fermata: nei giorni scorsi è stata condotta una rilevazione che ha restituito un dato davvero significativo, che conferma il gradimento delle attività proposte a distanza da parte di 255 su 256 alunni e al contempo la schiacciante nostalgia di compagni e insegnanti di pari peso. È tristemente superfluo commentare…

Come avete affrontato i mesi di chiusura e quali le difficoltà maggiori?

È stato un lavoro di squadra vincente a tanti livelli: abbiamo costituito gruppi di lavoro di docenti che hanno supportato i colleghi meno esperti tecnologicamente e hanno guidato gli alunni nel passaggio a questa nuova modalità didattica. Le video-riunioni, frequentissime, si sono rivelate occasioni di profondo scambio professionale ma anche di contatto umano che ci ha consentito di lavorare sentendoci reciprocamente sostenuti.

Nulla sarebbe stato possibile senza il contributo fondamentale delle Famiglie, che hanno immediatamente colto l’importanza di mantenere la continuità della relazione dei bambini e dei ragazzi tra loro, con la scuola e tra genitori e insegnanti. Oltre ai docenti, anche il resto del personale scolastico ha fatto la sua parte, adattandosi allo svolgimento da casa (c.d. Smart Working) delle attività essenziali e assicurando, anche nei momenti di maggiore paura e preoccupazione per il contagio, la presenza fisica ed il lavoro a scuola quando è stato necessario, per garantire i servizi per gli alunni, come la distribuzione dei tablet (fino ad oggi circa 50) a chi ne ha avuto bisogno. Questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione con l’Amministrazione comunale e con la Protezione Civile, che ringrazio sinceramente. Purtroppo non mancano i problemi, di natura tecnica in particolare per la mancanza di segnale di connessione internet in alcune zone periferiche e rurali della città, e di natura sociale: non nego di essere molto preoccupata per la “mancanza di segnale” da parte di alcuni alunni e delle loro famiglie che sembrano aver abbandonato la scuola dal 5 marzo. Continuiamo quotidianamente e tenacemente a fare ogni sforzo, anche collaborando con istituzioni e associazioni, per raggiungere i più “lontani”.

Un altro aspetto critico riguarda la didattica a distanza per gli alunni con disabilità, che in alcuni casi non ha dato i frutti sperati. Spero che riusciremo a trovare, con la necessaria collaborazione delle altre Istituzioni e degli operatori che normalmente lavorano con la Scuola e con le Famiglie, soluzioni e strategie migliori per l’eventuale proseguimento della Dad nel prossimo anno scolastico.

Si parla molto di digital divide: questo è un segnale di ingiustizia sociale e culturale sul quale è urgente trovare strategie condivise per evitare in tutti i modi che i problemi connessi a questo periodo così critico, e dei quali non possiamo prevedere oggi tutta la portata, non abbiano tragiche conseguenze su una intera generazione! Le conseguenze di natura emotiva e psicologica sono anche oggetto di riflessione, per le quali stiamo attivando collaborazioni con esperti e con la comunità scientifica universitaria.

Siete già al lavoro per la pianificazione del prossimo anno scolastico?

Fortunatamente avevamo insediato mesi fa una commissione per la progettazione condivisa, in relazione al progetto “W gli Spazi Vivi”, che voleva essere una esperienza-pilota di Pedarchitettura e di consolidamento della comunità scolastica e coinvolgimento di sostenitori per l’innovazione scolastica: in essa sono presenti docenti e genitori con lo scopo di concretizzare i bellissimi progetti dei bambini di rinnovamento degli ambienti scolastici. Alla luce dell’emergenza sanitaria e delle necessità connesse al distanziamento sociale, probabilmente non sarà possibile attuare quello che avevamo in mente, ma di sicuro proseguiremo nel solco della progettazione condivisa per cercare nuove adeguate soluzioni. Abbiamo già innescato la riflessione sul prossimo anno scolastico nelle riunioni con Docenti dei gruppi di lavoro e con Rappresentanti dei genitori e abbiamo manifestato alla Amministrazione comunale la nostra disponibilità ed il bisogno di condividere riflessioni e decisioni al riguardo, nella ricerca di spazi, chiusi e aperti, nella dotazione informatica, nella strategia di raggiungimento dei più deboli. Sono certa che l’Amministrazione non farà mancare a tutte le sue scuole la sua sensibilità e responsabilità nel condurre insieme questo delicato passaggio al prossimo anno scolastico, approfittando del “tempo sospeso” della didattica a distanza per approntare le migliori soluzioni, che ci consentano, appena le autorità scientifiche e sanitarie lo permetteranno, di riaccogliere con gioia ed in sicurezza i nostri bambini, anche con modalità inconsuete e di “ponte” tra i due anni scolastici, per ricucire lo “strappo emotivo” che i nostri piccoli hanno subito soprattutto nel caso delle classi di passaggio.  Da parte della scuola c’è la massima apertura e disponibilità ed anche quella dose di creatività che da sempre muove il mondo dell’Educazione.

Al momento, stiamo elaborando il progetto esecutivo del finanziamento PON FESR “Smart class” che consente alle scuole di aumentare il numero di dispositivi per la Dad. Anche l’Amministrazione comunale ha pianificato interventi in tal senso e siamo in attesa di concordare le misure operative.

Sul piano della Didattica, dopo gli scrutini pianificheremo le opportune attività di recupero, ma ci tengo a dire che tutto ciò che di nuovo e di inaspettato è stato sperimentato e imparato in questi mesi troverà spazio per valorizzare apprendimenti “altri” e qualità che forse non conoscevamo dei nostri alunni: non solo recupero, quindi, ma anche innovazione.

Quali i propositi per l'attesa riapertura del vostro istituto?

Rispetto delle indicazioni sanitarie, prima di tutto, ma senza tralasciare il Benessere e l’innovazione per tutti. Intendiamo sfruttare questa occasione di adattamento forzato per disporci con una postura nuova e più consapevole al miglioramento continuo della Scuola e all’innovazione, in coerenza con il nostro modello DADA e Avanguardie Educative: ripensare il numero di alunni per classe, ripensare arredi e sussidi, ripensare spazi comuni della Scuola e OLTRE le sue mura.

Continuiamo nell’impegno di utilizzare al meglio le risorse per dotarci della strumentazione informatica necessaria e riorganizzare gli ambienti, imparando da ciò che ha funzionato meglio in questi mesi e migliorando ciò che ha creato criticità; i Docenti continuano a formarsi per essere sempre più pronti al cambiamento; il personale ATA contribuisce al funzionamento e alla organizzazione; i Genitori ci sostengono con attestati di stima e con la collaborazione fattiva; i Bambini e i Ragazzi ci motivano manifestando la nostalgia della scuola e il desiderio di ritrovarci; io, nel mio piccolo, presidiando una scuola fisicamente vuota ma con il cuore sempre pulsante, mi impegno a supportare e orientare, rinnovando ogni giorno il patto etico del 1° settembre: “I Care!” In nome dei nostri RagaBimbi invito tutti gli Adulti a pensare ad un modo nuovo di stare al mondo e anche di fare Scuola, senza rinunciare all’autenticità. Facciamoci Bambini e troviamo nuove soluzioni, come diceva bene Loris Malaguzzi:

Il bambino

è fatto di cento.

[…]

Gli dicono:

di scoprire il mondo che già c’è

e di cento

gliene rubano novantanove.

Gli dicono:

che il gioco e il lavoro

la realtà e la fantasia

la scienza e l’immaginazione

il cielo e la terra

la ragione e il sogno

sono cose

che non stanno insieme.

Gli dicono insomma

che il cento non c’è.

Il bambino dice:

invece il cento c’è.

(Loris Malaguzzi)

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